Vacanze Italiane

Se anche il viaggio è stile quest’anno saranno valorizzati i luoghi italiani che spesso abbiamo considerato un po’ come una “seconda scelta” rispetto a destinazioni esotiche e lontane.

Scoprire gli angoli nascosti dei nostri borghi non è più turismo minore ma sarà come accendere la luce su dettagli inaspettati del nostro Paese.

Un po’ come nella sartoria, fatta di particolari anche nascosti, costruzione invisibile di un manufatto apparentemente normale ma nella sua perfetta vestibilità reso speciale.

Qualche tempo fa ho posto una domanda, chiedetevi chi fa i vostri abiti, perchè dietro ogni capo che indossate ci sono tante mani sapienti e pazienti che esprimono le loro abilità imparate nella tradizione per metter in fila migliaia di punti precisi su un tessuto che ha certe caratteristiche.

Fare un viaggio in Italia è un po’ come guardare l’etichetta di un abito. Nel nostro Paese ci sono piccole eccellenze da scoprire con nomi poco altisonanti ma con contenuti i valore.

Oggi noi piccoli produttori di abiti italiani ci sentiamo un po’ così, come i borghi Bandiera Arancione, tutti da scoprire, per il piacere di vestire qualcosa che dura nel tempo, più sostenibili di qualsiasi altro pezzo a basso prezzo (per voi) ma ad alto costo per il pianeta e le persone.

Buone vacanze italiane!

Fashion Revolution

Who made my clothes
Chi fa i vostri abiti?

Chiedetevi chi fa i vostri abiti.

Questa è una sfida di trasparenza lanciata dalla Fashion Revolution Week 2020.

Perchè sapere chi fa i vostri abiti racconta il rispetto dell’ambiente, delle persone e in egual misura anche del profitto per fare scelte consapevoli e sostenibili.

Vi invito a fare questo viaggio alla scoperta delle persone che fanno i vostri tessuti e i vostri abiti.

L’eccellenza dei tessuti e della sartoria italiana per realizzare capi unici e senza tempo.

Perchè dietro ad ogni filato, ad ogni tessuto, ad ogni capo di abbigliamento ci sono le persone che lavorano con professionalità e passione. C’è il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e la cura dei particolari che va oltre l’efficienza e si sviluppa in una filiera complessa che parte da lontano, dagli allevamenti di pecore in Australia fino alle piantagioni di cotone in Egitto, dalle filature in cui si producono filati pregiatissimi e sottili alle tintorie in cui l’utilizzo e la depurazione delle acque industriali è una pratica consolidata. Il controllo dei prodotti utilizzati nel ciclo produttivo e la responsabilità sociale delle aziende fornitrici di tessuti è garantita dalla tracciabilità dei vostri prodotti.

La sostenibilità di prodotto, di processo e quella sociale non è uno status ma un percorso che è iniziato anni fa e ci porterà alla trasparenza della filiera che sta ripensando ai processi produttivi in modo profondo e responsabile, non solo perchè il cliente lo chiede ma anche perchè è l’unico modo di progredire.

Eccellenza e creatività vanno di pari passo con il tema del rispetto, in egual misura del pianeta, delle persone e del profitto. Un mondo nuovo, che ci piace di più e che ci porterà a consumi consapevoli, di capi che dureranno una vita e non più solo una stagione.

#IORESTOACASA

MASCHERINE

PROGETTO MASCHERINE

ma molti devono lavorare!

In questo giorni di quarantena, con mezzo mondo in lockdown, mi sono chiesta cosa sapevo fare e sopratutto come avrei potuto rendermi utile.

Mi sono attivata con un amico che produce tessuto non tessuto specifico per mascherine, con un’amica che produce nastri e in poche ore abbiamo iniziato a cucire, coinvolgendo le mie sarte e i miei colleghi insegnanti di moda.

Stiamo producento 5.000 mascherine, una goccia nel mare.

Ma molte persone che devono lavorare non hanno nessuna protezione. Quindi anche se in minima parte saremo d’aiuto attraveros la Protezione Civile che sta distribuendo il nostro operato a chi ne ha bisogno.

Invece di preoccuparci abbiamo scelto di occuparci.

Grazie quindi a Sergio di PRATRIVERO spa per il tessuto, a Laura di NASTRIFICIO FURLANIS per i nastri fuxia, a Pierangela di TNT che ha consentito di consegna i materiali a tutti per cucire, a Nunzia, Silvia, Gigliola, Vittorio per cucire con me.

Con le nostre mascherine arriva un volantino su cui è stampato un QRCODE. Contiene un messaggio per dire Grazie! e una canzone per fare un sorriso.

Grazie a Valentina Mey, che non sa cucire, però sa cantare e ha partecipato con noi al progetto.

QR CODE

inquadrate anche voi se volete ascoltare!

Il video stato autoprodotto in quarantena!

Abbinamenti

I nostri occhi selezionano una gamma di colori che varia in base alla luce. Alla nostra latitudine vediamo il susseguirsi delle stagioni che ci propongono ogni tre mesi scenari e colori profondamente diversi tra loro anche se guardiamo fuori dalla stessa finestra tutto l’anno.

L’autunno che è in arrivo sviluppa una gamma calda e variegata di sfumature delle foglie che si preparano a scendere dai rami. Colori di terra e fuoco che ispirano i nuovi tessuti e che si abbbinano perfettamente alla luce di questa stagione.

Ho raccolto dei funghi in campagna, nella Baraggia biellese, qualche giorno fa. Ho provato sovrapporre le immagini con un tessuto in cashmere di Loro Piana. Il risultato è piacevole ed evocativo.

Mi immagino già una cenetta tra amici, il risotto con i funghi e un buon bicchiere di vino piemontese, una giacca sfoderata realizzata su misura con il tessuto della foto.

Io sono nata ad Ottobre, amo questa stagione di mezzo che regala ancora giorni tiepidi e luce soffusa. La stagione perfetta per indossare i suoi colori. E’ l’abbinamento che preferisco. Armonia e gusto.

I colori di Pitti Uomo

Nella kermesse fiorentina di Pitti Uomo non mancano mai i colori.

Esagerati, intensi, super accessoriati, con qualcosa in più per farsi fotografare.

Ma l’eleganza per definizione non è mai “urlata” e i colori dosati in base alla stagione e alla propria personalità si possono utilizzare per sottolineare lo stato d’animo del momento senza esagerare.

Nella sartoria poi è possibile davvero scegliere tra tutti i colori dell’arcobaleno e in tantissimi materiali con mano e aspetto molto diverso.

Ogni volta che partecipo a Pitti Uomo la mia sfida è da sempre quella di interpretare i trend decantandoli dalle esigenze di stupire.

Qual è il materiale più nuovo, quale palette di colori, il modello di giacca che potremo davvero indossare nelle notre vite fuori dalla copertina di Pitti.

Abbiamo bisogno di novità e di stimoli, ma alla fine il nostro gusto deve interpretare le tendenze ed appropriarsene perchè l’abito che indossiamo ci deve asssomigliare e non viceversa.

Quest’anno ho selezionato alcune immagini emerse tra le mille cose viste.

La prima è la giacca sahariana, un classico capo ritrovato nel fondo degli armadi degli anni 90 oggi reinterpretato in chiave sartoriale. E per questo capo i colori della terra, ocra, bruciato, siena, cacao.

Il cappello da abbinare non è il casco coloniale (come suggerirebbe l’immaginario filmografico) ma il panama bianco, leggero, fresco, di grande personalità.

Il pantalone ritorna di gusto sartoriale, più morbido ma sempre esageratamente corto. Non può mancare quello bianco o sabbia, e in tutti i toni del verde.

La sartoria conquista anche le generazioni più giovani, un tocco di vintage che riafferna l’uso del gilet in mille modelli, indossato da solo o con una giacca in tessuto diverso.

Tanto Solaro, tessuto in voga una trentita di anni fa e ora declinato non solo nel classico verde e arancio ma anche in tutti i toni del marrone e del blu.

E tante giacche doppiopetto, un capo non per tutti. Devi dominarlo e non farti dominare da lui.

Uno dei miei clienti mi ha raccontato che quando lo indossa  si sente più autorevole e le persone che ha intorno lo percepiscono. E’ una sensazione di coerenza con il proprio stato d’animo e col ruolo rivestito in certe occasioni che rafforza la sicurezza in sè.

E’ la bellezza di scegliere di vestirsi come ci si sente.

 

 

 

I colori dell’autunno

L’autunno è la stagione dei nuovi inizi, dei progetti, delle idee che abbiamo pensato in estate e che maturano in questo periodo. Energia positiva per affrontare il freddo, colori caldi e materiali pregiati per vivere questi giorni con stile senza rinunciare al comfort.

Tra i “must have” suggerisco oggi nel primo giorno veramente autunnale una giacca overcheck come questa in tessuto Zegna nei toni naturali del brown&charcoal abbinata ad un pantalone in flanella leggera ma calda: una “spezzatura” di stile e personalità, da indossare non solo nei venerdì più informali ma anche per una cena tra amici o per un viaggio di lavoro.

La bellezza della scelta di realizzare un capo su misura si riconosce anche dalla perfetta sovrapposizione della disegnatura sulle pattine della tasca, nei dettagli di una fodera originale abbinata in contrasto ai colori del tessuto, in un’asola alla francese in rilievo realizzata a mano.

Stile italiano riconoscibile nel mondo. Da indossare, da guardare, da toccare.

Atelier Privé

by apointment only paola.fini@atelierprive.it

Il Paese delle Vacanze

vacanze

Il paese delle vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.
(Gianni Rodari)

Una poesia di Rodari e i disegni di Renè Gruau, illustratore italiano del Novecento che ancora trasmette emozioni col suo tratto ironico ed elegante.

Per augurarvi vacanze cariche di energia nuova per la prossima stagione.

La nuova collezione è già pronta da vedere e da toccare!

 

Overcheck mood? Italians do it better

Scegliere una giacca overcheck è questione di personalità.

Lo stile dei capi che indossiamo riflette sempre un lato del nostro carattere, e chi sceglie un tessuto particolare e ricercato come questo non ha timore di essere notato.

L’eleganza ha poco a che fare con la moda ma molto con lo stile di chi la indossa.

Nei miei viaggi per incontrare clienti di diverse nazionalità spesso mi viene richiesto un consiglio sugli abbinamenti, su quello che è considerato il gusto italiano: ecco il gusto in fondo è strettamente connesso ai sapori, a tutti i sensi che combinati insieme definiscono l’italian life style, che ricorda non solo l’eleganza nel vestire ma anche la cultura, il cibo, l’arte e il nostro modo di vivere la vita in un paese meraviglioso.

Proprio per questo siamo considerati maestri negli abbinamenti e il nostro “gusto” è riconoscibile nel mondo, anche soltanto attraversando la strada in una città straniera mi sento dire…. “italian?”

Si, Italians do it better!

 

Abiti e musica, il co-branding di qualità offre emozioni tutte italiane

Per Valentina Mey fonte d’ispirazione sono i successi dei più grandi artisti pop, quelli degli Anni 60 e 70 soprattutto, e le inossidabili hit dello smooth jazz. Per Paola Fini, invece, la passione si trova nei tessuti Super180’s, nelle fibre nobili e nell’eccellenza made in Biella. E dal co-branding è nata un’«Italian experience», che accomuna musica e stile.

Figlia d’arte, con una grande versatilità vocale e la capacità di cogliere le sfumature dei vari generi musicali proponendo un suo personale sound, la cantante ha puntato da subito sull’intrattenimento privato, feste ed eventi aziendali che l’hanno portata in giro per il mondo. E ha le ali ai piedi anche l’imprenditrice che ama definirsi «traveller tailor» e che, da oltre 10 anni, si occupa di sartoria maschile per clienti selezionati in Europa e Oltreoceano, cui trasmette i valori dell’eleganza «cucita su misura non solo sul corpo ma anche in base alla personalità di chi li indossa».

«Mi sono accorta che durante le feste, soprattutto gli stranieri che vi partecipano, vogliono sapere di più non solo sulla musica ma anche sul nostro stile, sulla nostra cultura del bello – spiega Mey -. In altre parole vogliono imparare come la creatività e il saper fare possono entrare in tutti i campi, dal buon bere al vestire elegante. L’essere italiani in giro per il mondo ha un grande valore aggiunto, non solo nella moda ma anche nello stile di vita, nella nostra capacità di abbinare le cose con gusto e quel pizzico di leggerezza. Con Paola abbiamo allora deciso di proporre un “pacchetto” che si adatta alle esigenze di una scoppiettante festa di compleanno come a un irreprensibile meeting fra manager, partendo dalla colonna sonora, per arrivare ai suggerimenti sul vino e al dresscode».

«Il dresscode lo hanno inventato gli inglesi ma, anche se sembra impossibile, proprio loro quando devono venire in Italia sono i primi a voler sapere come devono vestirsi – prosegue Fini – Gli stranieri ci conoscono per Michelangelo, per la perfezione e il profumo di un piatto di tortellini, per la Ferrari e il Colosseo, ma le cose sono cambiate, vogliono portare a casa, negli occhi e nel cuore, delle emozioni. E vogliono anche essere all’altezza della situazione. L’aperitivo, per esempio è una cosa tutta nostra, serve la musica giusta, l’abito adatto. E noi abbiamo le risposte».

Amiche da sempre, pur se operative su fronti diversi, Paola Fini e Valentina Mei hanno imbastito una vera operazione di co-marketing.

«Invece di viaggiare da sole per il mondo, abbiamo capito che questa poteva essere l’idea giusta per condividere l’esperienza dell’una con l’altra, portando con noi ciò che più amiamo fare, il nostro lavoro. Abbiamo età diverse ma una forte e sincera amicizia che ci lega, oltre a curiosità e la passione per l’arte, la moda e il viaggio. Così quell’intuizione è diventata subito una realtà».

Il risultato è un’esperienza multisensoriale, tra divertimento e intrattenimento, tra assaggi e racconto di ciò che «fa italiano».

«La scorsa estate ho cantato su uno yacht per un’emiro – conclude Mei -. Nelle ultime settimane sono stata in una multinazionale di giocattoli a Norimberga, due giorni dopo ad Ancona per il varo di una barca e poi a Firenze per un evento di team building aziendale. Quasi negli stessi giorni Paola è stata a Londra, poi a Monaco di Baviera e a Roma per incontrare clienti cui mostra nuovi tessuti e tendenze. Altre volte giriamo il mondo insieme e uniamo le nostre professionalità».

Paola Guabello – La Stampa 30 marzo 2018

Fodere, che passione!

fodera

La personalità di un capo sartoriale si arricchisce di nuovi dettagli, discreti o stravaganti come la scelta di una fodera speciale.

E’ proprio il caso di dire “fodere, che passione!”

Da qualche tempo l’abbinamento della fodera al tessuto di un capo realizzato su misura è diventato un must irrinunciabile per aggiungere un dettaglio di stile che si abbini non solo al tessuto ma anche alla personalità o alle passioni segrete.

La fodera diventa discreta protagonista perchè è nascosta quando si indossa la giacca, ma si può svelare cercando una penna nel taschino interno oppure offrendo il biglietto da visita ad un nuovo incontro. Allora si svela il dettaglio, la passione, la personalità di chi ama costruire la propria eleganza con stile. Si accende la curiosità di chi scopre una inaspettata stampa a fumetti pop o la  texture di teschi dall’anima rock.

Dalle immagini di una città amata, come New York o Londra, fino alle cartoline vintage dall’Italia, la scelta si allarga fino alle etichette dei vini più famosi fino alle note in bianco e nero sul pentagramma. Aerei, biciclette, sport, murales o disegni a fiori di cashmere, non resta che scegliere quella che più ci assomiglia.

E se vogliamo essere unici è possibile far stampare la propria immagine preferita su un carrè di seta.

Perchè l’eleganza è esprimere se stessi anche attraverso il dettaglio di stile di una fodera speciale.

giacca-cool-effTessuto Zegna Cool Effect, fodera polka dots blue and whiteFODERA 2Tessuto Crossply Zegna – fodera wine labels           FODERA NEWYORKTessuto 100% seta Tessitura di Novara – fodera new YorkFODERA VALE BLUTessuto Vitale Barberis Canonico – fodera Blue Valentine